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(31 luglio 2015) - “Mancano altri due tasselli”. Così aveva annunciato Giuseppe Marotta nella conferenza stampa di presentazione del ritiro, e così, realmente, è. A Max Allegri servono due calciatori importanti e funzionali per il suo gioco, come affermano anche gli esperti di scommesse sul calcio. Un terzino sinistro di grande levatura internazionale e un 10, un trequartista che possa far fare il salto di qualità e giocare tra le linee.

Dopo gli acquisti di Dybala, Mandzukic, Zaza e Neto, e l’aver riportato a casa Rugani, ai bianconeri servono le classiche ciliegine sulle torta. La cessione di Vidal ha rimpolpato le casse della società di Corso Galileo Ferraris, che ora può presentarsi alle trattative con una potenza economica maggiore. E’ quello che si auspica lo Schalke 04, che ha ritenuto uno scherzo la prima offerta di Marotta per Drexler: 15 + 10 di bonus. Heldt vorrebbe uno sforzo maggiore; per ora è così arrabbiato che ha stoppato tutte le trattative. Ma si riapriranno. Anche perché qualche giorno fa il club di Gelsenkirchen ha ufficializzato l’acquisto dell’attaccante Di Santo, argentino in forza al Werder Brema nella scorsa Bundesliga, lasciando presagire che la trattativa su Drexler fosse in dirittura d’arrivo
I bianconeri non mollano la pista Götze, ma è molto difficile; quasi impossibile arrivare ad Isco, che Benitez e il Real dichiarano incedibile, ma attenzione, nel caso in cui dovesse realmente fallire Draxler, a Henrikh Mkhitaryan del Borussia Dortmund. Tuttofare di centrocampo e jolly d'attacco, il giocatore armeno potrebbe non rientrare nei piani del club giallonero, che non lo considera più un incedibile.

Per la fascia sinistra, invece, Siqueira sembrerebbe essere bloccato, ma per Marotta non è prioritario: l’ad bianconero vuole Alex Sandro e sta cercando di trattare quanto più possibile con il Porto. I lusitani vogliono 20 milioni, mentre per ora l’ad juventino è fermo a 12-13. Ci sarà da trattare. Per quanto riguarda le cessioni, sembra essersi raffreddata la vendita di Mauricio Isla. Il cileno, infatti, deve essere valutato da Allegri in ritiro prima, ma sembra che il tecnico voglia trattenerlo. Llorente, invece, è conteso da molti club europei. Dall’Inghilterra dicono che l’Arsenal sia pronta a chiudere lunedì sulla base di 11 milioni di euro, ma non è da escludere il Real Madrid, che il basco apprezzerebbe.

Intanto è di poche ore fa l’annuncio del rinnovo del contratto di Leonardo Bonucci fino al giugno 2020. Il difensore, 28 anni, negli ultimi tempi era stato accostato al Real Madrid come possibile sostituto di Sergio Ramos, nel caso in cui il centrale spagnolo fosse passato al Manchester United. Bonucci è a Torino dall'estate del 2010, dopo una stagione a Bari. Con la maglia bianconera ha ormai raggiunto e superato le 200 presenze (con 13 gol) in tutte le competizioni. "Questo rinnovo è l'inizio di un nuovo ciclo, ma anche un premio per quanto fatto negli ultimi cinque anni" ha dichiarato Bonucci.
Il mercato della Juventus, quindi, è sempre più nel vivo. Allegri spera di avere i suoi giocatori prima del 2 agosto, giorno di inizio ritiro a Shangai, ma sarà molto complicato. Molto probabilmente queste saranno trattative da metà agosto, anche se i dirigenti della Vecchia Signora ci hanno abituato ad acquisti o cessioni lampo.
(28 luglio 2015) - Sono molti quelli che considerano la stagione 2015-16 che sta per iniziare come un nuovo anno zero in casa Juventus a casa della rivoluzione che la società ha deciso di portare avanti dopo il double appena vinto. Tra i tifosi bianconeri, dopo il rammarico per le partenze di Tevez, Pirlo e per ultima di Vidal, l’aver rivisto la propria squadra del cuore ha senz’altro permesso di ritrovare nuovi stimoli e nuove energie per la prossima stagione. Ragionando su quanto fatto fino a questo momento in sede di mercato da Marotta e Paratici c’è ben poco da obiettare. Sono arrivati giocatori di esperienza internazionale da non sottovalutare come Khedira e Mandzukic che la Champions l’hanno vinta davvero ed a questi vanno aggiunti giovani come Dybala, Zaza e Rugani che sono indubbiamente tra i prospetti più interessanti della Serie A. Forse per questi ultimi ci vorrà qualche mese per ambientarsi nell’universo bianconero, un mondo dove “vincere è l’unica cosa che conta”.

E’ vero che Inter e Milan si sono rinforzate parecchio, ma non dimentichiamoci che il divario in classifica dopo l’ultima giornata di campionato era di -32 per i nerazzurri e -35 per i rossoneri. Un fattore non di poco conto se ci pensate e forse anche per questo che il sito paddypower.it continua a quotare come candidata numero uno per la vittoria dello Scudetto proprio la Juventus ad appena 1.58. La concorrente più accreditata a dar fastidio sembra essere, almeno secondo il bookmaker irlandese, la Roma di Rudi Garcia la cui vittoria paga 7.50 volte la posta. Inter e Milan? Le loro quote sono oltre il 10.00. La squadra di Mancini è data a 11.00, il Milan a 13.00.

Prima di concentrarci sul campionato, però, la Juventus volerà in Cina dove a Pechino il prossimo 8 agosto contenderà alla Lazio la Supercoppa Italiana. A dicembre non andò benissimo alla Vecchia Signora, i calci di rigore contro il Napoli furono fatali. Questa volta Buffon e compagni vorranno riprendersi il trofeo. Partire con la conquista di un titolo sarebbe di buon auspicio per l’intera annata. Fino alla fine!
(2 luglio 2015) - Il mondo del calcio è cambiato in maniera radicale negli ultimi anni. I club della Serie A e degli altri campionati europei si sono trasformati in una sorta di società per azioni, in cui il dio denaro e le joint venture con i potenti della finanza ne regolano il successo e la popolarità. La dimensione planetaria che ha raggiunto il calcio e l’importanza dei bilanci dopo l’approvazione del fair play finanziario, hanno traghetto i club nelle mani dei potenti e ridimensionato quanto di romantico era rimasto del football. Aziende tecnologiche, grandi banche, fondi di investimento e marchi legati al mondo dei motori rivestono grazie alle loro sponsorizzazioni un ruolo chiave nella gestione delle società. I milioni di euro stanziati annualmente sono finalizzati a costruire squadre competitive che siano in grado di dare un ritorno in termini di visibilità grazie ai successi nei campionati nazionali e nelle competizioni europee.

Nell’ultimo decennio ai classici patrocinatori, senza menzionare gli introiti derivanti dai diritti televisivi e dalla qualificazione in Champions League, si sono affiancate le aziende del gioco d’azzardo che hanno deciso di investire su un settore con il quale sono messe direttamente in relazione per effetto delle scommesse sportive. Le sponsorizzazioni da parte degli operatori di gambling alle squadre di calcio sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi anni. Tra le aziende di gioco d’azzardo e le società si sta instaura una sorta di rapporto simbiotico. Da un lato i fondi stanziati da colossi come Bwin, 32Red, Betfair, etc., permettono ai presidenti dei club di ammortizzare molte delle spese societarie e di mercato, dall’altro l’associazione del marchio alle squadre di calcio più conosciute al mondo dà un ritorno in termini di popolarità e credibilità agli operatori del gioco d’azzardo.

L’Italia si sta rivelando un buon mercato per il nucleo di questa industria, rappresentato principalmente dai casinò games e dal poker. Le aziende hanno sfruttato per diverso tempo l’immagine dei grandi giocatori di poker per lanciare i loro prodotti. Ma adesso le prospettive sono cambiate, in quanto la figura di un calciatore di successo come brand ambassador sta registrando risultati maggiori in termini di ritorni e popolarità rispetto ai campioni del tavolo verde.
La Juventus è l’equivalente del Real Madrid in Spagna. Il colosso inglese Bwin ha legato da tempo il suo nome al club di Corso Galileo Ferraris versando annualmente una quota superiore ai 15 milioni di euro. L’entrata di diritto nel gotha del calcio europeo con la vittoria di quattro campionati consecutivi e il raggiungimento della semifinale di Europa League nel 2014 è stato solo il punto di partenza. Iil rapporto tra l’operatore di gambling britannico e la Vecchia Signora si è consolidato questa anno con la conquista del double e il raggiungimento dell’ultimo atto della Champions League.

L’amministratore delegato Giuseppe Marotta ha dichiarato come “la relazione commerciale con bwin rientra all’interno della strategia di internazionalizzazione che Juventus ha intrapreso da tempo. Essere al fianco di uno dei brand leader in Europa nel settore del gambling e delle scommesse sportive ci rende particolarmente orgogliosi e ci sprona a proseguire il nostro lavoro con sempre maggior passione”.
Non solo i quattro volte campioni d’Italia e vice campioni di Europa legano il proprio marchio al gambling. Anche squadre di minor blasone sono sostenute dalle piattaforme online di gioco d’azzardo. Su tutte spicca il Bologna FC di Saputo e Tacopina, che da ben due anni è sostenuto dal brand www.32red.it. L’appoggio dell’operatore inglese, da qualche hanno operativo anche in Italia, ha permesso alla cordata italo-americana di riportare il club felsineo nella massima serie dopo un anno di purgatorio in Serie B.

Come menzionato nell’introduzione di questo articolo, le sponsorizzazione e le partnership con aziende in grado di sostenere investimenti importanti è ormai una delle basi per creare una società sana e sostenere delle spese di gestione divenute insostenibili per molti club che non possono affidarsi solo alle risorse dei propri presidenti. L’era del calcio economico è ormai in fase avanzata e siamo sicuri che il gambling continua a rivestire un ruolo di primo piano in questa fase di trasformazione del calcio moderno.
(30 maggio 2015) di ROBERTO SAVINO - L’attesa di una delle partite più inutili della storia sette giorni prima della sfida di Berlino, da catalogare, tutt’al contrario, tra le più affascinanti, ha lo stesso appeal di un incontro con l’anziana professoressa di liceo poche ore prima dell’appuntamento galante con la Bellucci. A scaldare, se così si può dire, l’interesse dei novanta minuti, oltre all’attenzione delle condizioni fisiche degli uomini di Allegri è la sfida finale tra Tevez (20 reti) e l’eterno Toni (21) per il trono di capocannoniere del campionato, Icardi permettendo (20). Cinque minuti e l’incursione in area di Gomez provoca un rimpallo su Ogbonna. Toni sciupa tutto con un destro a lato. E’ svogliata la squadra bianconera ed i primi venti di gioco sono appannaggio dei veneti, incapaci però con il loro ritmo blando di impensierire i torinesi. La sponda di Tevez per il destro schiacciato di Marchisio è la prima occasione da rete degli ospiti, quella del centrocampista nella stessa zona di campo è a favore del destro al volo di Llorente che scuote la traversa. Tra le due azioni, Hallfredsson fila via a sinistra e crossa teso. Toni ci arriva in anticipo con la punta, ma non inquadra lo specchio. In chiusura di tempo, i bianconeri affondano il colpo. Pereyra si incunea in area da sinistra, la sua palla bassa attraversa l’area senza che nessuno la spinga oltre la linea. Cento secondi e l’argentino fa tutto da solo, si accentra dal vertice alto dell’area e arrotonda un tiro a giro che si spegne all’incrocio opposto per l’1 a 0 che anticipa il riposo. E’ più viva la partita della ripresa e Hallfredsson in percussione serve Toni. Il sinistro dell’attaccante supera Buffon e fa 1 a 1. La Juventus non resta a guardare e replica dopo pochi minuti. Pirlo alza la testa e scova il varco giusto per la corsa di Padoin. Il centrocampista arriva sul fondo e serve Llorente, implacabile nel trafiggere Rafael da pochi passi. Si procede a strappi ed Hallfredsson ci prova dalla distanza, Buffon c’è, poi viene anticipato dalla diagonale di Bonucci al momento di liberarsi per un tiro a botta sicura. Tevez parte da lontanissimo ma non rinuncia a provarci ed il suo destraccio sfiora il palo. Siamo alle battute conclusive e Pepe crossa da destra. Marquez cintura Llorente ed è penalty, sciupato da Tevez con un molle destro deviato in corner dal portiere. In pieno recupero, Pepe entra duro su Valoti e va dritto negli spogliatoi. Il Verona ne approfitta e Gomez punisce tutti con un colpo di testa imparabile. E’ il 2 a 2 con il quale termina la partita ed il fantastico campionato vinto dai bianconeri con 87 punti in classifica, una valanga in più delle sue inseguitrici. Ed ora, la testa è davvero alla serata di Berlino, quella che può consegnare questa squadra alla storia del calcio. Alè Juve.  
(16 maggio 2015) di ROBERTO SAVINO - Se qualcuno avesse solo immaginato che a tre turni dal termine del torneo il derby d’Italia sarebbe stato inutile, con la Juventus già scudettata ed in attesa di due finali, una più importante dell’altra, si sarebbe preso per matto da solo. Sta di fatto che la realtà a volte supera l’immaginazione e nel pomeriggio del Meazza, mezza Juve ci si reca in gita di piacere lasciando l’altra metà a Torino per rifinire la preparazione in vista dell’importante sfida alla Lazio, valevole per l’assegnazione della Coppa nazionale. Icardi prova subito i riflessi di Storari, reattivo  a deviare in corner un velenoso destro da lontano. Morata risponde con una fuga di quaranta metri palla al piede ed un sinistro che scuote l’esterno della rete. Lo spagnolo è in palla e nemmeno sessanta secondi ed impegna Handamovic in un difficile intervento. E’ piacevole la sfida, sbloccata al nono da un tiro di Brozovic forse destinato largo, deviato con il petto da Icardi sulla traiettoria. Storari è sorpreso e l’Inter fa 1 a 0. Anche in vantaggio, sono i nerazzurri a fare la partita, mentre i torinesi si affidano alla buona gamba di Pereyra e Morata per pungere di tanto in tanto. La combinazione dello spagnolo con Matri lancia il primo in campo aperto. Handanovic si supera e devia a mano aperta. Sul rovesciamento, la palla tra le linee è prevedibile. Lichtsteiner è avventato e la porge al sinistro potente di Palacio da pochi passi. Storari imita il collega e gli dice di no con un ottimo riflesso. Sturaro prova la conclusione dal limite, trovando i guantoni di Handanovic proteso in tuffo, poi Shaqiri coglie la traversa con un mancino liftato. Brozovic è in leggerissimo off side e la sua rete non vale. Proprio in chiusura, il pallone profondo stimola la progressione di Matri, il quale divora metri a Vidic e lo supera di slancio. Il difensore lo travolge a pochi metri dal portiere ed il penalty è sacrosanto. Il giallo al serbo è, invece, vergognoso. Marchisio è freddissimo a spiazzare lo specialista Handanovic e la prima frazione si chiude in perfetta parità. Neanche 30 secondi della ripresa e Ranocchia ferma in corner Morata sfuggito a sinistra, altri 30 e lo spagnolo non inquadra la porta con la testa, disturbato da D’Ambrosio sul traversone da destra. L’attaccante è in formissima, porta a spasso Ranocchia e sgancia un missile dalla distanza che sorvola il montante, mentre dall’altra parte l’unica vera azione da rete nasce dalla splendida acrobazia di D’Ambrosio, con palla che aggira l’incrocio salvando la Juve. Siamo nelle battute conclusive di una bella partita e nella manovra avvolgente dei bianconeri, Morata è abbattuto ma si continua. Dal convulso mischione, la palla torna sulla coscia dello spagnolo, in piedi da attimi. Sul controbalzo non irrestistibile del numero nove, Handanovic va giù come un elefante e non trattiene per l’incredibile 2 a 1 bianconero. Due minuti ed il doppio miracolo di Storari su Palacio e Icardi è da cartolina di una intera carriera. Serra le fila la squadra torinese, mentre l’Inter si gioca tutto negli ultimi minuti. Ma vicinissimo al gol ci arriva ancora Morata, lesto ad anticipare tutti con la testa e sfiorare il palo lontano. Al minuto 95 arriva il triplice fischio ed una bellissima vittoria in un Meazza ammutolito.

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